A mia madre

massimo turbi

ho visto Maria ballare
vestita di organza e di cieli azzurri
con Francesco, entusiasta
nel vederla sorridere
cme l’ ultima volta che le chiuse gli occhi

ho visto Maria ballare
al centro dei sogni di vita insieme
racchiusa nei boccioli di rose
lo sguardo or fiero nell’esser
al centro dell’attenzione amorosa

ho visto Maria ballare
insieme alle stelle dell’oceano mare
splendenti come l’aurora
che la saluta con un sorriso gaudioso
premuroso come sempre nell’esser presente

ho visto Maria ballare
felice nel sentirsi spirito immacolato
donando il cuore suo tatuato
fra le radici dell’anima
donna di beltà di frutto verginale

ho visto Maria ballare
nell’avvenenza sensuale di una dea
che sa coglierr con uno sguardo
le sfumature dell’anima
piangendo poi come brina autunnale

ho visto Maria ballare
fra le ali di folle angeliche
piegando l’esile corpo ed innalzarsi
come piume al vento verso il Dio minore
guardandomi con affezione senza fine

ho visto Maria ballare
come quando, ti amavo nella sofferenza
aiutando il corpo tuo stanco e ammalato
certo ti ho fatto soffrire tanto.
ma con la forza di un leone ti diedi mille baci

quelli che non ti diedi mai

ho visto Maria ballare
non potendo mai dimenticar
lo sguardo di mio padre
quando ti dissero é finita
ti guardai con immensa tribolazione

ho visto Maria ballare
ho visto figli che non ti hanno dato
quello che tu volevi
una vita spezzata troppo presto
un fiore sbocciato e avvizito negli anni migliori

ho visto Maria ballare
ricordando la notte
quando soffrivi dal dolore
e noi ci guardavamo
con gli occhi colmi di lacrine amare

ho visto Maria volare
ora lei é
e sempre sarà
nel mio divenire
avrà

massimo turbi

02/11/2017 07:54| 1| 660

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Commenti di altri autori:

«Un ricordo che impressiona sempre più via via che i versi scorrono ed al quale è difficile trovare ristoro.»

Berta Biagini (03/11/2017)

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